L’esistenza di un campanile a Brinzio risale addirittura al 1197, sebbene all’epoca fosse probabilmente una struttura bassa con una o al massimo due campane, posizionata leggermente più a ovest della torre attuale.
Nel 1600, questa struttura fu sostituita da una nuova torre campanaria, alta meno di 20 metri, sulla quale furono installate tre campane. Tale configurazione persistette fino ai primi anni del XX secolo, quando la fabbriceria della chiesa decise di costruirne una nuova, al fine di conferirle una forma e un’altezza dignitose, nonché dotarla di un nuovo concerto di cinque campane.
Il nuovo campanile, eretto da Francesco Pellini di Marchirolo nel 1903, sorse sulla base della struttura preesistente, sufficientemente solida per poter salire fino ai 36 metri previsti. Al termine dei lavori, la torre fu coronata da una cupola in rame a forma di cipolla, un elemento architettonico piuttosto insolito nell’alto varesotto, che suscitò qualche polemica e ironia, in quanto paragonato alle chiese russe.
Nel 1959, la cupola fu rifatta e leggermente modificata nella forma e un globo dorato fu posto sulla sommità del pinnacolo, alla base della croce.
Nel 1967, si procedette all’elettrificazione delle campane e dell’orologio sostituendo anche numeri e lancette con nuovi elementi metallici di forma moderna e aggiunta dei quadranti dell’orologio sui 3 lati (sud, ovest, est) al momento ancora sprovvisti. Contemporaneamente fu rifusa la IV campana, a cura della fonderia Mazzola di Valduggia, a causa di una crepa formatasi nei mesi precedenti.
L’impianto fu benedetto da Mons. Enrico Manfredini, prevosto di Varese la prima domenica di settembre, festa della Madonna del Rosario.
Tra gli anni ’80 e ’90 vengono effettuati diversi lavori tra cui una revisione dell’impianto, con rifacimento delle inceppature, dei tiranti e installazione dei dispositivi di sicurezza.
Nell’ottobre 1999, un cedimento interno alla cupola causò una pericolosa inclinazione della croce, che dovette essere rimossa assieme al globo dorato, per essere ricollocata qualche mese più tardi, assieme ad una nuova banderuola segnavento.
Nel 2002, un restauro generale coinvolse il campanile. Le pareti esterne furono pulite e ridipinte con la tinta originale; l’incastellatura e i parapetti vennero riverniciati in color grigio e la copertura della cupola, ormai da parecchi anni di color verderame, venne completamente rifatta, il globo dorato del pinnacolo fu restaurato e quadranti e lancette dell’orologio furono modificati: sulla facciata nord, che fino al 1967 era l’unica dotata di orologio, grazie al restauro tornò alla luce il quadrante originale del 1903, con i numeri romani neri esterni e ore pomeridiane in cifre arabe rosse all’interno, sugli altri quadranti, invece, vennero disegnate ex-novo solo le cifre romane in nero; le lancette furono sostituite riprendendo la forma di quelle originali, conservate presso il municipio.
Il repentino degrado delle parti murarie e la cancellazione pressoché totale dei numeri, soprattutto sui quadranti est e sud, probabilmente a causa di un restauro non ottimale, richiese un ulteriore intervento di restauro tra il 2016 e il 2017, il quale, a differenza del precedente, non coinvolse la cupola. In questa occasione, vennero aggiunte le ore pomeridiane anche sui 3 restanti quadranti, andando così ad uniformarli all’originale.
Le campane
Il concerto di cinque campane in RE maggiore, con sistema ambrosiano a battaglio cadente, fu realizzato dalla fonderia Giorgio Pruneri di Grosio e inaugurato l’8 ottobre 1903 dal vescovo di Como, Mons. Teodoro Valfrè di Bonzo.
Ogni campana ha un’intitolazione e uno scopo specifico:
- La campana maggiore (RE), chiamata “campanone”, del diametro di 1,33 metri, donata dal circolo locale, è posta ad ovest ed è dedicata al Cristo Crocifisso. Con il suo tono grave, suona per l’Ave Maria tre volte al giorno e per la benedizione eucaristica; suona anche per annunciare la morte di un socio del Club Brinziese, subito dopo la sequenza funebre eseguita dalla II campana e dopo l’ultimo segno del concerto funebre. Fu rifusa quattro anni dopo dalla medesima fonderia Pruneri.
- La IV campana (MI), del diametro di 1,18 metri, è posta ad est ed è dedicata alla Madonna del Rosario. Fu acquistata con una colletta sostenuta dal parroco e dalla comunità; fu rifusa nel 1967 dalla fonderia Mazzola di Valduggia. E’ anche conosciuta come “campana dur dutùr” (campana del dottore), poiché il medico la faceva suonare per annunciare la sua presenza in paese. Oggi non ha uno scopo specifico. Un pezzo della campana originale del 1903 è murato accanto all’ingresso laterale della chiesa (grotta di Lourdes).
- La III campana (FA#), del diametro di 1,05 metri, è posta a nord ed è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Fu donata dai sacerdoti originari di Brinzio e suona ogni venerdì alle ore 15:00 per ricordare il sacrificio di Cristo sulla croce, per il segno del S. Rosario e per annunciare la morte di una Consorella del SS. Sacramento, dopo la sequenza funebre eseguita dalla II campana e dopo l’ultimo segno del concerto funebre. Fino agli anni 2000 suonava anche per annunciare il catechismo dei ragazzi il sabato pomeriggio.
- La II campana (SOL), detta “campana da morto”, del diametro di 97 centimetri, è posta a sud ed è dedicata a san Giuseppe. Fu donata dalla fabbriceria della chiesa. Suona in 3 sequenze per annunciare la morte di un parrocchiano.
- La campana più piccola (LA), del diametro di 86 centimetri, è posta a sud accanto alla II ed è dedicata a Sant’Antonio e Sant’Anna. Fu donata dalle confraternite locali e suona oggi solo per annunciare le confessioni, servendo in passato anche come segnale di inizio delle lezioni a scuola.
Fino ai primi anni ’90 esisteva un segnale di allarme noto come “campane a martello”, con lo scopo di richiamare la popolazione ad intervenire in caso di incendi boschivi; con la costituzione del gruppo di Protezione Civile ne è venuta meno l’utilità e da allora non è stato più utilizzato.